Surfcasting

Il surfcasting è una pratica di pesca tra le più popolari , il termine “surf casting” significa letteralmente lancio sull’onda . Questo nominativo è molto esplicativo dal momento che  questa pratica di pesca si effettua dalla spiaggia lanciando a distanze considerevoli dalla riva.

Per pescare a surfcasting conviene sfruttare il mare mosso; poiché il movimento imponente della corrente e delle onde smuove dal suolo il nutrimento dei pesci che vi vengono poi attirati dando la possibilità agli amanti di questo sport di effettuare catture emozionanti. I periodi ottimali sono solitamente quello invernale e autunnale. Il surf casting è una disciplina ufficiale ai giochi mondiali dalla prima edizione di Santa Clara del 1981. In questa prima edizione il surfcasting era una 18 discipline del programma, ed assegnò ben 10 titoli in altrettante specialità (alcune delle quali poi sparite dal programma) tutte maschili.

l’attrezzatura deve essere adatta al tipo di condizioni atmosferiche che si possono riscontrare nell’attuare questo tipo di pesca.

la scelte delle esche varia a seconda della preda che abbia intenzione di catturare. In linea generale le esche naturali  (vermi, granchi e cozze) sono molto efficaci perchè attirano diverse prede. Ci sono vari tipi di vermi. I più comuni sono i bibi, coreano e arenicola che sono indicati per la pesca di orate, mormore e spigole.

Le canne per il surfcasting hanno una lunghezza che oscilla tra i 4 e i 5 metri e una potenza che varia tra i 100g e i 200/300g. Si consiglia la scelta di fusti molto robusti sia a causa delle condizioni climatiche che si incontrano in questa pratica sia per facilitare il lancio.

I mulinelli , sempre a causa delle condizioni atmosferiche avverse, devono essere molto robusti da evitare un’eventuale rottura. La loro caratteristica è la bobina , la quale vanta una capienza di 300-400 metri , ottima per i lunghi lanci o per le prede che fuggono. Le prede più ricercate sono diverse, tra cui le orate , le spigole,  i saraghi  e mormore.